lunedì 29 dicembre 2008

21 novembre: Verona for offerty!

Verona
La gente parte da tutto il mondo per vedere gli scaligeri, eccitati dalla ventata d’amore del balcone di Giulietta, io invece, che ci ho vissuto vicino per anni, ho visto solo l’arena e solo per lavoro.
Oggi è la giornata giusta per essere ancora un po’ turista.

Ti accorgi presto che il tempo qui si è veramente fermato al 1500. Le strade, le piazze, i palazzi, addirittura la gentilezza dei negozianti non si è mai evoluta. Non sono riusciti ancora a sviluppare i muscoli facciali per fare il sorriso. Ma ne sono sicuro, un giorno impareranno.

Ho visto pochino, ma piazza delle erbe è difficile da dimenticare. Se non ci fossero le solite bancarelle di souvenir, si riuscirebbero a vedere le dame con le gonne gonfie ed i capelli a boccoli che scendono fino alle spalle, camminare intorno la piazza. I galantuomini invece smontano da cavallo, tolgono il cappello esagerato che hanno in testa, ed inginocchiandosi di fronte alle dame, le fanno il baciamano.
Purtroppo le tovagliette con la cartina geografica dell’Italia divisa in base ai vari tipi di pasta, ed i soliti "Arikazà" dei giapponesi, rovinano un po’ l’atmosfera.
Ma un sapore di rinascimento lo si può ancora trovare, li dove c’è la fontana, con le bancarelle alle spalle. L’acqua zampilla e con la brezza ti arriva in faccia. Davanti c’è un palazzo barocco con il leone di Venezia ben in vista su quell’alta colonna. Ai lati, i palazzi, hanno ancora le mure dipinte con visi di personaggi forse mitologici, le barbe ed i capelli lunghi sembrano essere mossi dallo stesso vento che muove i tuoi.
A sinistra c’è una piccola palazzina incastonata tra due palazzi più grandi. Ha sei finestre disposte su tre piani. Nel piano centrale c’è un dipinto meraviglioso.
Tre teste in basso rilievo, simili quasi a quelle che si trovavano sulle cento lire, sormontano un uomo con una spada in mano posto proprio al centro tra le due finestre.
Non si capisce perché abbia la spada, ed anche il cherubino appena sopra la sua testa, sembra farsi la stessa domanda.
Che meraviglia.

Decido di andare a vedere sto balcone. Tempo sprecato direi.
Click! Click!..giusto per far vedere agli altri che sono stato a Verona..forse salgo per vedere il resto della casa, magari trovo qualcosa di più interessante...ALT, no no! Fermo dove sei!
Sono appena entrate due scolaresche, una francese ed una italiana seguiti a ruota dagli scatti del solito gruppo di giapponesi...SCAPPA SCAPPA!!!

Torno verso la piazza e sulla strada incontro "Robert". Un ragazzo che vuole un’offerta in cambio di un piccolo dipinto.

Ciao ti posso fare una domanda?
Sorry, i’m not italian. Mi gioco la carta del finto inglese, magari mi lascia stare...eeeeeh no!
Ah...english?
Yes i’m!
I’m Robert.
Oh hello Robert, i’m David nice to meet you?
Don’t preoccupy, i’m italian...simpatick, no problem. Theese fotograpy…..for orfanotrofy...come dire...dammi offerty per orfanotrofy...bimbi malaty, bad people...perché se tu mi dai offerty, l’orfanotrofy is happy!
Mai nessun inglese avrebbe potuto capire una frase di quel discorso. Tra le risate trattenute, tengo il gioco dello straniero e gli rispondo...
I think you want money!
Yes, yes...bravo, good...e che non riuscivo a dirlo come te. Yes money for offerty for orfanotrofy!

Ok mi sei piaciuto e mi hai fatto ridere, ti meriti due euro, tho!
But you don’t want the fotografy?
No Robert i don’t want any paint!
See you bye bye!

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