domenica 14 dicembre 2008

11 novembre. Amsterdam: Kees Scherer e le birre


Amsterdam
Credo che il tempo mi prende per il culo.
Se entro a fumare, o in un museo smette di piovere, appena esco e tiro fuori la macchina riprende a piovere.
Ma fanculo.
Questo è il mio ultimo intero giorno ad A’dam. Ho fatto tutto quello che volevo, mi manca solo il giro in barca…più tardi nel pomeriggio.

Oggi vedo in bianco e nero, scatto così.
Tanti colori si trovano camminando per la città. Insegne enormi dei ristoranti, le foglie degli alberi, i colori delle persone e dio solo sa cosa si può trovare dentro e fuori dai KS.
Sono stanco dei colori. È’ nuvoloso e piove, la giornata perfetta per foto in bianco e nero.

Kees Scherer è un fotografo di A’dam durante gli anni ’50.
Il naso un po’ cicciotto, fronte larga ed un espressione da banchiere svizzero, ma come ha usato il bianco e nero è da grande esploratore.

La torre Eiffel, il mio grande amore...si vedono appena i quattro grandi piedi, ma è tutta li in quella pozzanghera, con i bimbi che giocano sullo sfondo. Riesci a visualizzare la torre per intero, non capisci neanche che quello è solo un riflesso, la vedi ma non c’è...che magia...che foto.
Farò ricerca su di lui, voglio sapere di più.

E a lui ed alla sua A’dam che gli dedico un giorno senza colori...voglio essere per un po’ come lui...voglio vedere come Kees.

Ore 5.50 pm
Il Gollem è tra i pub più belli che abbia mai visto. Piccolo e appeso c’è di tutto, ma nessuno stile in particolare. Bottiglie , bicchieri e sotto bicchieri sparsi ovunque, anche sul soffitto.
Ha troppe birre da provare. Solo per leggere la lista mi servirebbe una giornata.
Barista help me!
La vincitrice è la Charles Quint la fanno a Ghent in Belgio…è nel mio programma.
Dio quanto è rossa, sembra coca cola...si ma troppa schiuma in Olanda eh!
Che delizia di birra. Corposa, con un retrogusto di miele…così fresca poi è un piacere da bere. Ti scalda con il suo sapore anche se fuori il vento ti fa sentire ubriaco..non si riesce a camminare dritto.
Mi piace la birra, specie quella rossa, non si beve e basta, si respira anche. È’ un gusto completo, naso e bocca. Che piacere!
Infondo sono solo le 6, potrei bere un’altra pinta no?

Viaggiare da solo è strano. Non dipendi da nessuno, ma spesso vorresti esserlo. Quello che vivo lo condivido con questi fogli, a qualcuno devo pur dirlo no?
Se seguo i miei ritmi non ho alcun problema. Cammino fino a quando mi fanno male i piedi, e starmi dietro non è facile, bevo e fumo ogni volta che ne ho bisogno. Quello che è importante è che faccio tutto quello che voglio quando lo voglio.
Ma quando arriva la sera, sarebbe bello fermarsi e parlare con qualcuno.
Questa non era una vacanza da fare amici, non l’ho mai detto. L’ostello ti porta a questo, ma non è quello che cerco.
Ieri ero in paranoia dura per colpa dell’erba...mi sentivo uno sfigato perché dormivo invece di conoscere gente...ma fanculo, sto bene così. Oggi ho girato molto ed il freddo mi ha distrutto. Se faccio amici, bene ma altrimenti va bene uguale, non vedo problemi,mi diverto così...si, ma mai più quell’erba prima di dormireeh, MAI PIU'!!

La birra è finita, tempo di andare...voglio una canna, un ultimo giro in centro e poi casa. Domani vado in Belgio...sarà diverso da...qui mi fermo e fumo, li mi fermerò e berrò!:)
Le birre belghe sono molto famose, e cazzo solo per un giorno mi perdo il festival della birra a Brugge, la città dove ho l’ostello...ok...poco male...me ne faccio uno personale. Di necessità virtù



Ore 9.30 pm
La luce in questo Koffieshop è davvero bassa, vedo appena il foglio, ma per un po’ andrò avanti.

Sono bravo o sono normale, forse per alcuni pazzo, non lo capisco...non lo so. Da solo ad A’dam, chilometri di canali che mi consumano le suole, senza una metà ma sempre in cerca di un perché...

Alzo le braccia al cielo
Il vento è libero tra le mani
La pelle è tirata dal freddo
Sono felice con me stesso
...felice per me stesso...

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