lunedì 26 gennaio 2009

Rivoluzionaria radio online!!!


www.lastfm.com è un sito incredibile.
E' un enorme contenitore di musica, dove oltre a funzionare come portale per ogni info che riguarda la musica a livello mondiale, vi offre la possibilità di crearvi una radio personalizzata in base a come vi sentite in quel momento.
Basta fare una ricerca in base all'artista che vi piace o semplicemente ad un genere di musica, e il sito farà il resto trovando tutta la musica dell'artista scelto e le similitudini (così sono chiamate sul sito) musicali.
Se per esempio cercaste Jovanotti, lastfm.com cercherà tutte le sue canzoni e tutte le corrispondenze con rap, pop ed italiana. Gli artisti collegati a Jova sono Ligabue, Negramaro, Gazzè, Silvestri e ben altre 15 pagine piene di artisti più o meno simili al genere di Lorenzo. Il bello è che è proprio come una radio, dove non è possibile sapere che pezzo verrà dopo, sarà il sito a decidere l'ordine. Se il pezzo non vi piace, basterà "skippare" per la canzone successiva, ma se tutto il genere che non vi piace, cercate un altro artista, e si riparte dal Via!!

Pensate alla versatilità che può offrire e alla comodità se fate un party a casa, o se semplicemente avete voglia di ascoltare un genere musicale senza dover appositamente comprare o scaricare un disco.
Ma l'aspetto che più mi piace, oltre al fatto che è tutto gratis, è che questo è il modo migliore per conoscere la musica di nuovi artisti che, non avevate mai sentito nominare prima, ma che semplicemente sono collegati al vostro gruppo preferito!!!
Per la serie, provare per credere.

mercoledì 31 dicembre 2008

29 novembre: in treno verso il Salento

Tra due ore finirà questa mia avventura durata poco meno di tre settimane. Sembrano quasi di più. Forse perché sono stato in tante città e visto troppe persone, che ormai le birre belghe sembrano già un ricordo così lontano.
Una volta a Lecce inizierò un periodo d’incubazione, mi chiudo nel mio bozzolo…il tempo della schiusa sarà il prossimo gennaio.
Che posso dire… dalle mie mani ho perso tante volte la mia vita che contarle appare più difficile che iniziare una nuova vita. Inizierò a tenere in mente solo le vittorie e le mie conquiste, voglio vedere se sono ancora capace di tirare fuori il mio Penso Positivo come facevo tanti anni fa.
Sono davvero ansioso di riavere la mia vita, son curioso di sapere cosa troverò nel mio futuro, perché io proprio non lo so.
Lo considerò come un altro viaggio, con Naomi però questa volta, abbiamo troppo bisogno l’uno dell’altra.
Non sapevo bene cosa mi sarebbe accaduto nei successivi otto giorni dopo essere atterrato ad Amsterdam, ed allo stesso modo, anche in questo mio nuovo viaggio, ho più incognite che punti fermi. Mi sento come un seme che vuole germogliare, e fa strano che il mio orto sarà l’Inghilterra e non il mio bel paese, ma è li che il destino vuole che io attecchisca, dove poter creare ancora un altro Davide.

Sono felice di aver fatto questo viaggio, ho preso l’ultima virgola della mia vita, dovevo chiudere un cerchio, prendermi un altro regalo.
Mai mi era successo di capire tanto me stesso come in questi giorni di solitudine. Fermarti e pensare alla tua vita in compagnia delle foglie alzate dal vento aiuta a raccogliere i pensieri e riordinarli.
Da adesso apro una parentesi salentina, con la mia famiglia per godermi pienamente il natale e la sua magia, e poi da gennaio...punto anzi due punti, a capo, anzi all’altra pagina.

Eppure adesso non ho più tanta paura e non sono spaventato come fino a qualche riga fa, sembra come che vedere questo mio cambiamento come un nuovo viaggio, mi abbia fatto rasserenare e tornare la positività. Adesso c’è un nuovo viaggio da fare, non chiese da fotografare, non camminate tra i mercati e non proverò neanche nuovi piatti...parto per cercare me stesso, perché sono li da qualche parte, devo solo partire e trovarmi.
Vorrei iniziare subito, le attese come queste mi fanno soffrire. Non manca molto lo so, ma sembra che siamo in marcia, mi eccito, poi guardo dall’altro finestrino e...non è il mio treno ma quello accanto che si muove…dai è giusto così, ogni cosa a suo tempo...infondo gennaio è qui dietro...AAAAAAAHHHH!!! Gennà, mannaggia a te! Mi hai fatto prendere uno spavento.
Dai siediti qui con me e dimmi un po’ una cosa. Il prossimo anno farai caldo o freddo? Come non melo vuoi dire? Io devo prepararmi per tempo alle temperature, poi c’è quel maglione verde che vorrei portare...

lunedì 29 dicembre 2008

21 novembre: Verona for offerty!

Verona
La gente parte da tutto il mondo per vedere gli scaligeri, eccitati dalla ventata d’amore del balcone di Giulietta, io invece, che ci ho vissuto vicino per anni, ho visto solo l’arena e solo per lavoro.
Oggi è la giornata giusta per essere ancora un po’ turista.

Ti accorgi presto che il tempo qui si è veramente fermato al 1500. Le strade, le piazze, i palazzi, addirittura la gentilezza dei negozianti non si è mai evoluta. Non sono riusciti ancora a sviluppare i muscoli facciali per fare il sorriso. Ma ne sono sicuro, un giorno impareranno.

Ho visto pochino, ma piazza delle erbe è difficile da dimenticare. Se non ci fossero le solite bancarelle di souvenir, si riuscirebbero a vedere le dame con le gonne gonfie ed i capelli a boccoli che scendono fino alle spalle, camminare intorno la piazza. I galantuomini invece smontano da cavallo, tolgono il cappello esagerato che hanno in testa, ed inginocchiandosi di fronte alle dame, le fanno il baciamano.
Purtroppo le tovagliette con la cartina geografica dell’Italia divisa in base ai vari tipi di pasta, ed i soliti "Arikazà" dei giapponesi, rovinano un po’ l’atmosfera.
Ma un sapore di rinascimento lo si può ancora trovare, li dove c’è la fontana, con le bancarelle alle spalle. L’acqua zampilla e con la brezza ti arriva in faccia. Davanti c’è un palazzo barocco con il leone di Venezia ben in vista su quell’alta colonna. Ai lati, i palazzi, hanno ancora le mure dipinte con visi di personaggi forse mitologici, le barbe ed i capelli lunghi sembrano essere mossi dallo stesso vento che muove i tuoi.
A sinistra c’è una piccola palazzina incastonata tra due palazzi più grandi. Ha sei finestre disposte su tre piani. Nel piano centrale c’è un dipinto meraviglioso.
Tre teste in basso rilievo, simili quasi a quelle che si trovavano sulle cento lire, sormontano un uomo con una spada in mano posto proprio al centro tra le due finestre.
Non si capisce perché abbia la spada, ed anche il cherubino appena sopra la sua testa, sembra farsi la stessa domanda.
Che meraviglia.

Decido di andare a vedere sto balcone. Tempo sprecato direi.
Click! Click!..giusto per far vedere agli altri che sono stato a Verona..forse salgo per vedere il resto della casa, magari trovo qualcosa di più interessante...ALT, no no! Fermo dove sei!
Sono appena entrate due scolaresche, una francese ed una italiana seguiti a ruota dagli scatti del solito gruppo di giapponesi...SCAPPA SCAPPA!!!

Torno verso la piazza e sulla strada incontro "Robert". Un ragazzo che vuole un’offerta in cambio di un piccolo dipinto.

Ciao ti posso fare una domanda?
Sorry, i’m not italian. Mi gioco la carta del finto inglese, magari mi lascia stare...eeeeeh no!
Ah...english?
Yes i’m!
I’m Robert.
Oh hello Robert, i’m David nice to meet you?
Don’t preoccupy, i’m italian...simpatick, no problem. Theese fotograpy…..for orfanotrofy...come dire...dammi offerty per orfanotrofy...bimbi malaty, bad people...perché se tu mi dai offerty, l’orfanotrofy is happy!
Mai nessun inglese avrebbe potuto capire una frase di quel discorso. Tra le risate trattenute, tengo il gioco dello straniero e gli rispondo...
I think you want money!
Yes, yes...bravo, good...e che non riuscivo a dirlo come te. Yes money for offerty for orfanotrofy!

Ok mi sei piaciuto e mi hai fatto ridere, ti meriti due euro, tho!
But you don’t want the fotografy?
No Robert i don’t want any paint!
See you bye bye!

sabato 27 dicembre 2008

17 novembre: tra Parma e Trento

Parma
Non voglio fare il figo...quello che vive all’estero, torna in Italia e dice che tutto fa schifo...non dico che fa schifo ma dio mio che tristezza!
Dall’ultima volta nel bel paese sono passati circa due mesi trascorsi tra Inghilterra, Olanda e Belgio, dove le regole sono rispettate da tutti, dove non perdi tempo in lungaggini inutili, il razzismo inizia ad essere un ricordo e dove il rispetto è primario a tutto. Qui invece...

Fuori dall’aeroporto, in attesa si salire sul bus, si forma subito la fila a formicaio, nel senso che tutti cercano entrare da ogni spazio possibile. Intorno alla porta si è creata una mezzaluna di persone che combattono per entrare.
C’ero prima io...ma che dice signora, lei è arrivata dopo di me ma prima del tedesco con la maglia gialla...
No non è vero, mi ricordo perfettamente che sono arrivata pri... DAI SALITE, POCHE STORIE!, grida il calabrese dai margini della mezzaluna.
Le file "indiane" del resto d’Europa saranno un sogno ancora per molti decenni.

Finalmente si parte. Sulla strada per la stazione perdiamo troppo tempo perché la gente pensa bene che i larghi portici bolognesi, siano troppo piccoli per contenere la mole di persone accorse in città per un sabato pomeriggio di shopping, e allora, giustamente aggiungerei io, perché non camminare in mezzo alla strada? E perché non attraversare dove non ci sono le strisce, così il conducente ci shekera ben bene dentro il bus, cercando di evitare i passanti sbucati all’ultimo?

Mai io devo stare un minuto nel negozio per prendere le sigarette, posso anche parcheggiare lo scooter in mezzo la strada...davanti la porta del negozio...
Ma guarda che dieci metri più in la c’è un posto, e non da fastidio...ah, non vuoi stancarti a camminare...capisco.

Il treno per Parma ha subito venti minuti di ritardo. Una triste coppia parmigianina si siede davanti a me, dopo poco arrivano tre ragazzi africani che si siedono dietro noi. Stanno parlando ad alta voce, è vero, ma puoi odiarli per questo?
Hanno fatto uno studio sul parlare ad alta voce. Più c’è il sole in un paese, più la gente parla ad alta voce. Perché stando fuori all’aria aperta, devi alzare il tono della voce per farti sentire. Al nord tra le mura domestiche, davanti al camini, con la pioggia che batte fuori, non c’è mica bisogno di parlare forte.
Ma la sud dove il sole insaporisce i pomodori, ed una passeggiata al mare con un buon gelato, è quello che ci serve per rinfrescarsi un po’ da questo caldo, devi parlare forte, altrimenti le onde coprono le tue parole.
Difatti gli inglesi pensano che gli italiani fanno tanto casino nei treni, ed invece noi lo pensiamo degli africani.
Naomi però è l’eccezione che conferma la regola.
Quando parla al cellulare, urla come se stesse telefonando accanto la cassa di un rave party.

Insomma questa tipa inizia a dire "ma perché questi non se ne vanno a casa loro a gridare?"
Che concetto vecchio, che frasi fatte vecchie. Casa mia, casa tua...che tristezza.
Continuano a parlare tra loro ed indicare i ragazzi africani, ma molti dei commenti gli ho persi a causa del rumore del treno. Ma poi arriva la frase topica...e che nessuno gli dica nulla poi...
A quel punto mi sono rivolto a lei...è vero ha ragione, perché non glielo dice lei?...ragazzi la signora qui deve dirvi qualcosa...dai parla su! Cos’è quella storia del parlare voce alta?
Poi ho riaperto gli occhi e mi sono detto, che questo scherzo potevo anche risparmiarglielo. Tanto le sue sono solo parole vuote.

Tutti odiano qualcuno vero?
I nordici odiano i terroni ed il marocchino (intesi ovviamente come qualsiasi persona che viene dall’Africa).
I meridionali odiano ancora i marocchini ed i gay. Un po’ tutti e due odiano fascisti e/o comunisti.
Ma poi si ritrovano d’accordo sull’odio verso rom e musulmani.
Io odio la sveglia alle sette del mattino, la pasta scotta, il passamano delle scale mobili quando va più veloce delle scale e la juventus!

Fortuna che quando sono arrivato da Alessandro ed Ines mi hanno accolto con vino rosso e pasta con i pomodorini scattarisciati!!

Ore 2.20 pm
Sono il treno per Trento.
È da tanto che non vengo qui e non so perché.

Che montagne che si vedono dal finestrino...sono altissime e possenti...mi creano sicurezza, mi sento come protetto. Sono tutte intorno ...sono il vero abbraccio del nord.
Mi piace essere mezzo sangue terrone e polentone.
L’infanzia spesa in giro per l’Italia, concepito a Taranto, nato a Lecce, battezzato a Chieti. Da sempre e sempre in movimento.
Nato da un viaggio, cresciuto ovunque, sempre alla ricerca di nuovi safari.

Amo tutto quello che ho intorno. Il cielo, il mare, le montagne ed il vento sono la mia famiglia.
Volo sulle colline, bevo il succo di un limone, mi tuffo in una pozzanghera, gioco a palla con le nuvole, cammino sui miei pensieri, cerco l’anima in un mattone, bacio un delfino…
Posso fare quello che voglio, sono libero, non cerco confini, sono libero, libero di creare il mio futuro, libero di creare la mia famiglia.
Afferro la vita, la stringo al petto...non mi lasciare, sono troppo felice per stare da solo...scaldami...scaldami...

giovedì 25 dicembre 2008

15 Novembre: è tempo di rientrare

Brussell
Rimango qui solo un’oretta, poi vado in aeroporto. Il tempo di prendere il treno. Non ho avuto bei resoconti da brussell, non sembra nulla di speciale. Ci tornerò prima o poi, ma non adesso.

Posso essere sincero?
Sono felice e non me ne vergogno.
Questo viaggio mi ha davvero saziato, ho mangiato bene, ci voleva proprio. Un altro desiderio che finalmente posso cancellare.
Avevo quasi paura che non sarebbe stato bello, invece lo è stato anche troppo.
Non riesco a togliermi questo sorriso da ebete che ho stampato sulla faccia...non riesco proprio.
Aspè che ci provo...fai il serio!! hahahahahah!!! Adesso rido anche...non riesco a fermarmi.
Ah ah ah!! Dio mio che ridere! Dai che c’è la faccio. Respira. Fiuuu! Fiuuu!
Ok forse ci siamo.

Ricordo perfettamente le ultime volte che mi sono sentito come adesso. Che sorridevo e non riuscivo a fermarmi.

Ho finito la mia interrogazione agli esami di maturità. I professori si riuniscono in aula per decidere il mio futuro. Sono sette anni che sono in questa scuola, mi hanno già offerto un posto da bidello...due volte! Voglio andarmene.
Sccchhhh!! Stanno uscendo. Ho un accordo con la prof di francese, mi farà un segno per darmi l’anteprima della mia riuscita o della disfatta.
Eccola, è la prima che esce dalla stanza. Un sorriso ed un occhiolino. E’ fatta!! Ho finito!!
Tutti gli amici mi sono addosso. È festa anche per loro.
Le successive due ore le ho passate girando con lo scooter ridendo e gridando di gioia.

Pochi mesi dopo ero a Ferrara. Era il sette ottobre quando la mamma e la sua amica tornano a Lecce dopo avermi aiutato con il trasloco.
Sono solo in casa. Nella mia casa universitaria. Steso sul letto, guardavo il soffitto, immaginavo la mia vita futura. Ad ogni sorriso un tiro di canna...il mondo che cosa meravigliosa.

La terza volta invece è stata quella dell’atlante. Quando Naomi mi ha fatto capire quanto mi piaccia viaggiare. La quarta ed ultima volta, prima di oggi, è stata pochi minuti dopo la terza.
Ho abbracciato Naomi, è in quell’istante ho capito che lei è la donna perfetta per me. Ho trovato in lei tutto quello che cercavo in una donna, e anche qualcosa di più.
Mi manchi tantissimo...torna presto.

Adesso, continuando a sorridere, mi godo questi ultimi 10 minuti di treno prima di arrivare in aeroporto.
Ad essere sincero tutto questo scrivere mi ha messo un po’ di fame...forse è già tempo di organizzare un nuovo viaggio.

Charleroi
Forse sono cattivo, ma a me gli italiani in aeroporto prima mi fanno incazzare e poi mi fanno pena.
Siamo abituati che le regole da noi non sono mai reali, e si crede che sia uguale anche all’estero.
Per fortuna non è così.
In aeroporto forse ci sono dieci regole, e sono uguali in tutto il mondo. Una tra queste è il peso del bagaglio, ed è quella che meno di tutti, gli italiani riescono a concepire. Il limite è 15 chili, ma anche se ne metto 20 che problema c’è...mica l’aereo non vola no?
Poi arrivano al check-in ed inizia il circo.

Togli il cappotto dalla valigia che pesa (ma se ne hai uno addosso perché te ne sei portato un altro?)...dammi i regali di Giovanni, Teresa e Antonio che gli metto nella mia busta, mentre quelli di Giulia, Simone e la nonna gli dai a papà.(perché all’estero si deve per forza prendere un regalo a tutta la famiglia? Inclusi il vicino di casa, il collega d’ufficio e come dimenticare il figlio dell’amica della portinaia del palazzo del tuo compagno di casa)
...ma la borsa pesa ancora 18 chili...però potrebbe farmela passare no?
NO!!! Cazzo!
Il limite è 15 chili e quello deve essere. Ho passato una sera a pesare il bagaglio togliendo e mettendo vestiti, e tu devi passare perché hai troppi regali? Fanculo!!

Dopo quindici minuti hanno tutti la faccia rossa e tre felpe a testa addosso. La valigia pesa ancora 16.5 chili..il tipo al check-in, mosso a pietà gli lascia passare.
Ma dico è proprio necessario fare queste figure, perdere e far perdere tanto tempo, invece di seguire una regola?
Forse sarebbe troppo semplice.

Un’altra regola che gli italiani non riescono a seguire, che crea ancora più ansia al momento della rivelazione che il peso della valigia è da rispettare, è l’orario di arrivo in aeroporto.
Nessuno sa perché, ma da anni gira voce che un’ora in anticipo è anche troppo.
Ma tra code al check-in, code al metal detector, togli ogni liquido dalla borsa, in alcuni aeroporti ti fanno togliere le scarpe, in più se sono molto grandi, ti tocca camminare anche 20 minuti prima di arrivare al tuo gate. In realtà due ore avvolte non sono sufficienti, specie in posti come Stansted a Londra.
Ma loro continuano ad arrivare cinquanta minuti prima del volo e se lo perdono...fanculo alla Ryanair bastarda!!

Una volta a casa metterò sul blog un elenco di regole da seguire negli aeroporti. Spero che possa aiutare qualcuno.

Ok hanno chiamato il mio volo...si torna in Italia.

lunedì 22 dicembre 2008

14 novembre: ultimo giorno in Belgio

Brugge
Sono le 10.30 e sono già ubriaco, ma sono il Belgio...è come avere gli occhi rossi ad A’dam, nessuno se ne accorge.

Ho dormito ancora meno oggi. Sono stanco...molto.
Lo spagnolo accanto a me a russato tutta la notte. Gli ho tirato le coperte, ho preso a calci il letto, gli ho addirittura dato cuscinate in faccia...ma quello neanche se ne è accorto.
Alle 3 di notte ho cambiato letto....un po’ più in disparte...ho dormito si, ma l’ispanico dopo 10 minuti si è finalmente girato e smesso di far casino...e non potevi farlo prima cabron!!!

Il tempo è di merda, Brussel è troppo lontana, Ghent va meglio...anche il piede va meglio. Ha detto che per oggi non ci sono problemi, è l’ultimo giorno, ma domani...
Domani cosa? Devo prendere l’aereo, e lo zaino pesa, non puoi farmi questo.
Mi ha sorriso con il pollicione ed è rientrato nella scarpa. Cosa avrà voluto dire?

Ghent...check
E anche questa è fatta.
La mia terza città belga si merita un 7 sulla fiducia...perché non ho visto molto.
È sullo stile di Brugge, ma più grande, più dispersiva, più gente (altrimenti non si chiamerebbe così...madò quanto sono simpatico) e meno romantica.
Mi piace il Belgio...lo sapevo che mi sarebbe piaciuto, ma mi ha stupito, e sono contento che non sia così turistico...pochi americani yeah! Che bellezza!
Purtroppo oggi il tempo non mi è stato amico. Una lieve ma costante nebbiolina, ha colorato di grigio tutti i miei scatti, ma almeno non ha piovuto.
Stanotte sarà l’ultima notte il Belgio e quindi l’ultima del mio viaggio. Domani vado a Parma poi Trento e Ferrara. Qualche parola la riservo a stasera. Ora relax aaaaaaahhhhhh!
Cazzo, il treno è già arrivato a Brugge!!! Altro che relax.

C’è un casino nel bar stasera. Gli invitati al compleanno di una neo diciannovenne belga, hanno monopolizzato il locale.
It’s fine...but noisy!!
Ho passato l’ultima ora parlando con Claire (la ragazza che ieri scriveva accanto a me).
È australiana, un po’ timida ma davvero di compagnia, mi ha fatto piacere parlare con lei.
Sono otto mesi che viaggia per l’Europa da sola, ed il suo viaggio finirà solo a gennaio.
Ed io che pensavo di essere pazzo a viaggiare da solo per otto giorni...
È anche stata in puglia. Ad Altamura? Che hai fatto ad ad Altamura? Ah, hai insegnato inglese...ora capisco.
Dice che nella sua famiglia è una tradizione fare lunghi viaggi. Nella mia invece è tradizione parlare a lungo dei viaggi che non posso fare.
Parla un po’ di italiano ma in inglese è più facile per tutti e due. Dice che il mio accento è buono, non è tipico italiano. Ti voglio bene solo per questo Claire!!

Non so se riuscirei a viaggiare un anno da solo, anche perché servono i soldi, ma posso immaginare come sarai una volta tornato a casa. Pochi soldi in banca ma ricco dentro e lo sarai per sempre.
I soldi non sono l’unico modo per comprare. Si può comprare anche con gli occhi.
Puoi avere tutto quello che vuoi, basta guardare e conservare tutto nella memoria. Le esperienze e tutte le persone conosciute ti rimarrano sempre li, dentro te.
Non servono casseforti, niente lucchetti o catenacci, nessuno potrà mai rubare quello che sei, quello che hai vissuto, quello che sei stato.
Da stasera mi sento più ricco, ricchissimo!
Non c’è nessuna maglia di D&G, nessuna comparsata da tronista, casa a Porto cervo o Ferrari superaccessoriata, che può essere barattata con le emozioni provate durante il mio viaggio.
Non mi ha cambiato la vita, non mi sento migliore, sono solo più me stesso. Sono più vicino al Davide che vorrei essere e che ancora non sono.
Mi sento più vivo, più felice e più sicuro di me stesso...bhe, in fondo anche questo è un cambiamento.


Vendo racconti a prezzo scontanto
Solo per oggi olanda e belgio, ad un sorriso ed un abbraccio!!
Venghino siori venghino!

venerdì 19 dicembre 2008

13 novembre. Brugge: che male che mi fa il piede!!

Brugge

Una candela per un sogno
Ho accesso stamani
Il sacro sangue la custodirà

Altro ostello altre avventure.
Quella sopra il mio letto ha vomitato un paio di volte prima di addormentarsi vestita tra bottiglie, libri e frutta.
Ma ti alzi ancora? Che cazzo hai bevuto...stai attenta che fai cadere roba...che casino che fai santo dio.
Cos’è sta cosa fredda sul braccio...OH DIO! Un pomodoro...aperto!!...no i semini sul cuscino no! Brutta troia, bevi di meno domani.
Sai dove te lo metto questo pomodoro? Dentro la tua scarpa, così domani mattina vedrai che sugo che ti mangi.

Sono già sveglio...non ho dormito un nulla, e come se non bastasse quella di sopra ha russato tutta notte.
Aaaaahhh che sonno, non sono neanche le otto di matt...HEY MA COS'E'! Senza occhiali al buio non vedo niente...ma quello...è un CULO?!? Quello, anzi, questo è il culo della canadese (la ragazza, non la tenda e neanche la birra piccola)...ma è nuda? Si è nuda...mannaggia ha messo il perizoma...il perizoma? Ma sicuro che lo ha messo? Dio quanto è piccolo...che culo che hanno i canadesi che vivono in Canada. In tutti i sensi.
Yeah che bellezza!!
Ho dormito che sembrava di avere in un’insalatiera al posto del cuscino ma se questo è il risveglio...domani provo anche con una cipolla e un peperone giallo, chissà che non mi vedo davanti anche le tette!

Ore 6.40 pm
A Brugge mai andare sul Belfry, Belfroi o come cazzo si chiama. È il campanile più alto del Belgio. A parte che costa 5 euro, ma quando arrivi su c’è un vento fortissimo, e dopo che hai sudato 360 scalini non è proprio quello che cerchi. Ma quando scendi, cazzo quando scendi, le scale fanno davvero paura.
Preghi perché vuoi che finisca presto. In più hai persone che salgono, e ti tocca fermarti continuamente in un angolino per farli passare, du palle!

347, c’è la posso fare, manca poco...non perdere la concentrazionEEEEEEEEE!!!!
Ecco lo sapevo, sono a terra! Ma vafanculo va! Che male che mi fa il piede cazzo cazzo CAZZO CAAAAZZOOOOO!!!
La vacanza è ancora a metà, non posso farmi male...continuo a camminare è una bella giornata.
Dopo tre o quattro che ancora camminavo, il piede mi chiama e mi fa...senti un po’, giusto per capire...ma quando cazzo ci fermiamo?
Ed io...ma dai ancora un po’ fammi finire la giornata no?
Se, se mi risponde.
Un’ora dopo ero sul letto, stremato dal dolore, affamato e bestemmiando i santi in fiammingo.
Cronaca di una giornata con mezzo piede.

Ok non mi fermo, non posso e non voglio. Domani affitto una bici. Così anche se sbaglio strada lo faccio con brio...hey brio fai un giro con me domani?


Anche in questo ostello non ci sono italiani...eppure ci sono in giro. In centro c’era una scolaresca di Ragusa. Abbiamo portato il sole dalla Sicilia, dicevano...ma guarda che c’era anche ieri...ah è arrivato prima di voi, ha fatto l’apripista, ok...

Ma quando non sono con la scuola, dove vanno in vacanza gli italiani?
La top 5 europea:

1 Parigi. Ok capisco è la città più bella del mondo
2 Londra. Perché è grande e dicono sia bella...mah
3 Amsterdam. Le canne ed il Bulldog cafè attirano tutti...ma proprio tutti
4 Ibiza. Perché devo andare in discoteca
5 Grecia. Perché devo andare in discoteca, spendere poco, e far vedere a mamma, la foto del partenone...per far finta di aver fatto il vero turista.

Al di fuori di questo rimane Santo domingo, Sharm el sheik, Sceichelles e Cuba.
Fatti questi mari, le vacanze sono finite. Non più mete non più idee.

Ore 8.45 pm
Penso ad una canzone di Jovanotti "lo so che non sono solo anche quando sono solo".
La mia vicina di letto e adesso anche di tavolo, è come me. Sola per l’Europa (credo sia americana), sta li che scrive, guarda gli spagnoli seduti davanti a noi e scrive...ma cazzo, faccio lo stesso anche io. Allora non sono l’unico pazzo che cammina alla ricerca di qualcosa, per i canali del nord europa.

Ma che cerco? Cosa voglio? Ma sto veramente cercando qualcosa?
È da un po’ che ho perso la direzione e non so più dov’è. Ho 28 anni e sono li, sotto l’arco di trionfo...ci sono almeno 12 strade che partono da qui, sembrano tutte belle, ma non so quale prendere. La scelta dev’essere definitiva.
Se attraversi non torni più indietro. Andate a Parigi per capire quello che intendo.
Parto, metto il piede avanti l’altro...il marciapiede finisce li, poco più avanti...metto un piede in strada...cazzo se è freddo...è freddo come l’oceano...torno indietro, provo l’altra sponda...sento ancora freddo .
Sai che ti dico...Per oggi rimango ancora qui sotto...almeno è riparato.
Il piede mi fa ancora male...riposo ancora un po’.

Solo una frase:
Gli spagnoli: ti divertono, fanno sempre casino ma a loro piacciono solo gli spagnoli

Gli italiani: copioni. Fanno tutto che hanno fatto i loro amici. Ma ti fanno sentire il benvenuto, sempre!

Gli americani: ho paura a dirgli che esiste un mondo oltre gli USA.

Gli inglesi: dovrebbero essere meno educati, seguire meno le regole e far parlare di più il cuore

I francesi: meno altezzosi di quello che pensi, più gentili di quanto vorresti, più convinti che avventurieri

I belgi:...questi sconosciuti...hanno da dirci qualcosa

Gli arabi: come gli italiani, solo che non si capisce un cazzo quando parlano.