giovedì 25 dicembre 2008

15 Novembre: è tempo di rientrare

Brussell
Rimango qui solo un’oretta, poi vado in aeroporto. Il tempo di prendere il treno. Non ho avuto bei resoconti da brussell, non sembra nulla di speciale. Ci tornerò prima o poi, ma non adesso.

Posso essere sincero?
Sono felice e non me ne vergogno.
Questo viaggio mi ha davvero saziato, ho mangiato bene, ci voleva proprio. Un altro desiderio che finalmente posso cancellare.
Avevo quasi paura che non sarebbe stato bello, invece lo è stato anche troppo.
Non riesco a togliermi questo sorriso da ebete che ho stampato sulla faccia...non riesco proprio.
Aspè che ci provo...fai il serio!! hahahahahah!!! Adesso rido anche...non riesco a fermarmi.
Ah ah ah!! Dio mio che ridere! Dai che c’è la faccio. Respira. Fiuuu! Fiuuu!
Ok forse ci siamo.

Ricordo perfettamente le ultime volte che mi sono sentito come adesso. Che sorridevo e non riuscivo a fermarmi.

Ho finito la mia interrogazione agli esami di maturità. I professori si riuniscono in aula per decidere il mio futuro. Sono sette anni che sono in questa scuola, mi hanno già offerto un posto da bidello...due volte! Voglio andarmene.
Sccchhhh!! Stanno uscendo. Ho un accordo con la prof di francese, mi farà un segno per darmi l’anteprima della mia riuscita o della disfatta.
Eccola, è la prima che esce dalla stanza. Un sorriso ed un occhiolino. E’ fatta!! Ho finito!!
Tutti gli amici mi sono addosso. È festa anche per loro.
Le successive due ore le ho passate girando con lo scooter ridendo e gridando di gioia.

Pochi mesi dopo ero a Ferrara. Era il sette ottobre quando la mamma e la sua amica tornano a Lecce dopo avermi aiutato con il trasloco.
Sono solo in casa. Nella mia casa universitaria. Steso sul letto, guardavo il soffitto, immaginavo la mia vita futura. Ad ogni sorriso un tiro di canna...il mondo che cosa meravigliosa.

La terza volta invece è stata quella dell’atlante. Quando Naomi mi ha fatto capire quanto mi piaccia viaggiare. La quarta ed ultima volta, prima di oggi, è stata pochi minuti dopo la terza.
Ho abbracciato Naomi, è in quell’istante ho capito che lei è la donna perfetta per me. Ho trovato in lei tutto quello che cercavo in una donna, e anche qualcosa di più.
Mi manchi tantissimo...torna presto.

Adesso, continuando a sorridere, mi godo questi ultimi 10 minuti di treno prima di arrivare in aeroporto.
Ad essere sincero tutto questo scrivere mi ha messo un po’ di fame...forse è già tempo di organizzare un nuovo viaggio.

Charleroi
Forse sono cattivo, ma a me gli italiani in aeroporto prima mi fanno incazzare e poi mi fanno pena.
Siamo abituati che le regole da noi non sono mai reali, e si crede che sia uguale anche all’estero.
Per fortuna non è così.
In aeroporto forse ci sono dieci regole, e sono uguali in tutto il mondo. Una tra queste è il peso del bagaglio, ed è quella che meno di tutti, gli italiani riescono a concepire. Il limite è 15 chili, ma anche se ne metto 20 che problema c’è...mica l’aereo non vola no?
Poi arrivano al check-in ed inizia il circo.

Togli il cappotto dalla valigia che pesa (ma se ne hai uno addosso perché te ne sei portato un altro?)...dammi i regali di Giovanni, Teresa e Antonio che gli metto nella mia busta, mentre quelli di Giulia, Simone e la nonna gli dai a papà.(perché all’estero si deve per forza prendere un regalo a tutta la famiglia? Inclusi il vicino di casa, il collega d’ufficio e come dimenticare il figlio dell’amica della portinaia del palazzo del tuo compagno di casa)
...ma la borsa pesa ancora 18 chili...però potrebbe farmela passare no?
NO!!! Cazzo!
Il limite è 15 chili e quello deve essere. Ho passato una sera a pesare il bagaglio togliendo e mettendo vestiti, e tu devi passare perché hai troppi regali? Fanculo!!

Dopo quindici minuti hanno tutti la faccia rossa e tre felpe a testa addosso. La valigia pesa ancora 16.5 chili..il tipo al check-in, mosso a pietà gli lascia passare.
Ma dico è proprio necessario fare queste figure, perdere e far perdere tanto tempo, invece di seguire una regola?
Forse sarebbe troppo semplice.

Un’altra regola che gli italiani non riescono a seguire, che crea ancora più ansia al momento della rivelazione che il peso della valigia è da rispettare, è l’orario di arrivo in aeroporto.
Nessuno sa perché, ma da anni gira voce che un’ora in anticipo è anche troppo.
Ma tra code al check-in, code al metal detector, togli ogni liquido dalla borsa, in alcuni aeroporti ti fanno togliere le scarpe, in più se sono molto grandi, ti tocca camminare anche 20 minuti prima di arrivare al tuo gate. In realtà due ore avvolte non sono sufficienti, specie in posti come Stansted a Londra.
Ma loro continuano ad arrivare cinquanta minuti prima del volo e se lo perdono...fanculo alla Ryanair bastarda!!

Una volta a casa metterò sul blog un elenco di regole da seguire negli aeroporti. Spero che possa aiutare qualcuno.

Ok hanno chiamato il mio volo...si torna in Italia.

Nessun commento: