sabato 27 dicembre 2008

17 novembre: tra Parma e Trento

Parma
Non voglio fare il figo...quello che vive all’estero, torna in Italia e dice che tutto fa schifo...non dico che fa schifo ma dio mio che tristezza!
Dall’ultima volta nel bel paese sono passati circa due mesi trascorsi tra Inghilterra, Olanda e Belgio, dove le regole sono rispettate da tutti, dove non perdi tempo in lungaggini inutili, il razzismo inizia ad essere un ricordo e dove il rispetto è primario a tutto. Qui invece...

Fuori dall’aeroporto, in attesa si salire sul bus, si forma subito la fila a formicaio, nel senso che tutti cercano entrare da ogni spazio possibile. Intorno alla porta si è creata una mezzaluna di persone che combattono per entrare.
C’ero prima io...ma che dice signora, lei è arrivata dopo di me ma prima del tedesco con la maglia gialla...
No non è vero, mi ricordo perfettamente che sono arrivata pri... DAI SALITE, POCHE STORIE!, grida il calabrese dai margini della mezzaluna.
Le file "indiane" del resto d’Europa saranno un sogno ancora per molti decenni.

Finalmente si parte. Sulla strada per la stazione perdiamo troppo tempo perché la gente pensa bene che i larghi portici bolognesi, siano troppo piccoli per contenere la mole di persone accorse in città per un sabato pomeriggio di shopping, e allora, giustamente aggiungerei io, perché non camminare in mezzo alla strada? E perché non attraversare dove non ci sono le strisce, così il conducente ci shekera ben bene dentro il bus, cercando di evitare i passanti sbucati all’ultimo?

Mai io devo stare un minuto nel negozio per prendere le sigarette, posso anche parcheggiare lo scooter in mezzo la strada...davanti la porta del negozio...
Ma guarda che dieci metri più in la c’è un posto, e non da fastidio...ah, non vuoi stancarti a camminare...capisco.

Il treno per Parma ha subito venti minuti di ritardo. Una triste coppia parmigianina si siede davanti a me, dopo poco arrivano tre ragazzi africani che si siedono dietro noi. Stanno parlando ad alta voce, è vero, ma puoi odiarli per questo?
Hanno fatto uno studio sul parlare ad alta voce. Più c’è il sole in un paese, più la gente parla ad alta voce. Perché stando fuori all’aria aperta, devi alzare il tono della voce per farti sentire. Al nord tra le mura domestiche, davanti al camini, con la pioggia che batte fuori, non c’è mica bisogno di parlare forte.
Ma la sud dove il sole insaporisce i pomodori, ed una passeggiata al mare con un buon gelato, è quello che ci serve per rinfrescarsi un po’ da questo caldo, devi parlare forte, altrimenti le onde coprono le tue parole.
Difatti gli inglesi pensano che gli italiani fanno tanto casino nei treni, ed invece noi lo pensiamo degli africani.
Naomi però è l’eccezione che conferma la regola.
Quando parla al cellulare, urla come se stesse telefonando accanto la cassa di un rave party.

Insomma questa tipa inizia a dire "ma perché questi non se ne vanno a casa loro a gridare?"
Che concetto vecchio, che frasi fatte vecchie. Casa mia, casa tua...che tristezza.
Continuano a parlare tra loro ed indicare i ragazzi africani, ma molti dei commenti gli ho persi a causa del rumore del treno. Ma poi arriva la frase topica...e che nessuno gli dica nulla poi...
A quel punto mi sono rivolto a lei...è vero ha ragione, perché non glielo dice lei?...ragazzi la signora qui deve dirvi qualcosa...dai parla su! Cos’è quella storia del parlare voce alta?
Poi ho riaperto gli occhi e mi sono detto, che questo scherzo potevo anche risparmiarglielo. Tanto le sue sono solo parole vuote.

Tutti odiano qualcuno vero?
I nordici odiano i terroni ed il marocchino (intesi ovviamente come qualsiasi persona che viene dall’Africa).
I meridionali odiano ancora i marocchini ed i gay. Un po’ tutti e due odiano fascisti e/o comunisti.
Ma poi si ritrovano d’accordo sull’odio verso rom e musulmani.
Io odio la sveglia alle sette del mattino, la pasta scotta, il passamano delle scale mobili quando va più veloce delle scale e la juventus!

Fortuna che quando sono arrivato da Alessandro ed Ines mi hanno accolto con vino rosso e pasta con i pomodorini scattarisciati!!

Ore 2.20 pm
Sono il treno per Trento.
È da tanto che non vengo qui e non so perché.

Che montagne che si vedono dal finestrino...sono altissime e possenti...mi creano sicurezza, mi sento come protetto. Sono tutte intorno ...sono il vero abbraccio del nord.
Mi piace essere mezzo sangue terrone e polentone.
L’infanzia spesa in giro per l’Italia, concepito a Taranto, nato a Lecce, battezzato a Chieti. Da sempre e sempre in movimento.
Nato da un viaggio, cresciuto ovunque, sempre alla ricerca di nuovi safari.

Amo tutto quello che ho intorno. Il cielo, il mare, le montagne ed il vento sono la mia famiglia.
Volo sulle colline, bevo il succo di un limone, mi tuffo in una pozzanghera, gioco a palla con le nuvole, cammino sui miei pensieri, cerco l’anima in un mattone, bacio un delfino…
Posso fare quello che voglio, sono libero, non cerco confini, sono libero, libero di creare il mio futuro, libero di creare la mia famiglia.
Afferro la vita, la stringo al petto...non mi lasciare, sono troppo felice per stare da solo...scaldami...scaldami...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

leggo e mi domando:ma quanto gli sarà piaciuto "safari"?

Anonimo ha detto...

leggo e mi domando: ma quando cazzo le metti ste foto????????

Davide ha detto...

leggo e vi rispondo:
sil: il disco mi è piaciuto poco ai primi ascolti, ho dovuto capirlo prima di apprezzarlo. mi spiace solo di non averlo visto dal vivo.
ho iniziato a vedere il nuovo dvd, ma non è come essereli sotto il palco.vabhe...sarà per la prossima volta. te che mi dici invece?

mary: come ti ho già detto più volte, qui a lecce ho un computer vecchio che non riesce assolutamente a reggere 3 giga di foto. dovrò aspettare di tornare in inghilterra per scaricarle e sistemarle. infondo devi solo aspettare il prossimo anno!

Anonimo ha detto...

No comment... bellissime parole, purtroppo solo quando abbandoni l'italia x un pò ti rendi conto diq aunto siano vere!

Davide ha detto...

Grazie mille per il tuo commento!!
Hai ragione, fuori dall'italia le cose sono talemnte diverse da fare quasi paura. Non per forza meglio, ma sicuramente diverse.
Mi spaventa più il fatto che ci sono persone che non hanno mai lasciato la loro città o addirittura il loro paesino...ma possibile che non gli venga voglia di sapere che altro c'è? Bho...